In questi giorni se ne parla con una certa insistenza. Io non sono molto favorevole, lo ritengo un rischio sia per i militari che dovrebbero andare in missione e sia in chiave attentati in patria.
Voi che ne pensate?
Dieci risposte:
squadra C2
2006-08-22 01:59:45 UTC
Penso che x la tradizione militare che ci portiamo dietro,l'Italia forse e' l'unico paese dell'UNIFIL che puo' assumere il comando dell'operazione.Come gia' risposto in un altro quesito,questa e' una missione militare,non di pace o umanitaria,quindi presenta dei rischi di fondo.L'ITALIA assume sempre un atteggiamento di moderazione e partecipazione con la popolazione del posto,ed e' un elemento che qualunque stato in guerra valuta in maniera positiva.Il mio parere e' che i nostri soldati saranno ben accolti dalla popolazione libanese e che otterranno una grande collaborazione sia da parte dell'esercito governativo libanese che da quello israeliano.Un'ultima cosa: inviterei tutti a leggere un libro di TOM CLANCY,"ATTI DI GUERRA",in cui si delinea in maniera dettagliata la situazione mediorientale.In questo conflitto,i LIBANESI sono vittime della situazione,in quanto il posizionamento di Israele nel momento della sua costituzione in stato in quel determinato territorio ha di fatto estromesso il Libano dalla Valle della BEKA',che e' il territorio piu' ricco di acqua e terreni fertili,provocando x i libanesi un impoverimento di risorse necessarie alla vita economica del paese.Non penso che ci siano pericoli di attentati in Italia,gli Hezbollah non sono legati ad associazioni terroristiche come AL-QAEDA o altro,sono sciiti,quindi piu' moderati rispetto ai sunniti e non sono estremisti,bensi' la componente armata di un partito politico che in origine nacque come istituzione benefica e sociale,non recluta Kamikaze e uccide solo in combattimenti,non prigionieri che utilizza solo come merce di scambio.
Questo il mio parere...ciao!!
p.s. Sono un ex Battaglione San Marco con due missioni alle spalle....
cla
2006-08-22 09:59:14 UTC
Io penso che se l'Italia va in Libano con l'obiettivo, prima che militare, politico di mediazione e di cercare di portare la possibilità di pacificazione temporanea per cercare di arrivare nel medio-lungo periodo verso una risoluzione dl problema del medio-oriente, la cosa sia positiva e mi fa anche piacere che venga presa questa responsabilità. Non vorrei invece che diventasse un'operazione di polizia sbilanciata da una parte o l'altra, magari per disarmare gli Hezbollah e quindi creare attriti con una parte (in questo caso il mondo arabo).
Molto interessante la proposta fatta da qualche associazione pacifista di mandare oltra all'esercito anche organizzazioni civili in grado di dialogare con la gente ed aiutarli, di dimostrare che la volontà è quella di dare una mano in una situazione così difficile e pericolosa per tutti (perchè anche i conflitti sono ormai globalizzati) per cercare di abbassare il livello di conflittualità e trovare le strade per convivenze civili.
Bob
2006-08-22 07:59:49 UTC
Purtroppo il Libano è una questione sempre aperta...
L'Italia c'è già stata agli inizi degli anni '80 facendo un ottimo lavoro...
La cosa che mi da fastidio sono gli altri stati Europei che corrono solo dove c'è da guadagnare...
marcoweb76
2006-08-22 07:33:39 UTC
Vorrei tanto che l'Italia diventasse "neutrale". Abbiamo perso già troppe vite umane...
Ginger MILANO
2006-08-22 07:33:29 UTC
...una bella rogna....non possimao che ricavarne altro che problemi..oltre che una spesa che ci affosserà ancora di più rispetto agli altri players europei...
gizmo!
2006-08-23 06:20:29 UTC
bah....
Mobo
2006-08-22 18:23:43 UTC
Sono favorevole al ruolo italiano in Libano. Spero che il governo mantenga la tanto sbandierata equidistanza fra le parti e che le regole d'ingaggio determinate dall'ONU non siano ambigue come al solito. In ogni caso i nostri soldati sono ben preparati ed ormai hanno una grossa esperienza maturata in anni di missioni varie (nessuno si ricorda Timor Est? Situazione abbastanza simile) e se, spero proprio di no, si dovranno difendere ricorrendo alle armi lo sapranno fare. Come ex militare vorrei che la Nazione li supportasse ma forse è utopistico pensarlo, in ogni caso quando sei sul campo pensi solo a quello che devi fare e non certo a quello che pensano e dicono i politicamente impegnati in Patria. Per quanto riguarda il rischio c'era un mio comandante che diceva sempre una frase: "se hai paura di rischiare hai scelto il mestiere sbagliato, dovevi fare l'impiegato del catasto e non il militare!" Non ci pensare, i rischi fanno parte di un "mestiere" che seppur osteggiato da molti può ancora offrire delle motivazioni a chi crede in certi valori. Ciò che si prova dopo aver portato a termine una missione di cinque mesi in condizioni "particolari" non è esattamente quello che prova l'annoiato e deluso impiegato del catasto (senza niente togliere all'utilità del catasto) quando torna a casa alla sera dopo otto ore di scartoffie. Per finire voglio ripetere una cosa che scrivo sempre quando tratto questi argomenti..ci sono pochi soldati al mondo che amano la guerra, i sodati sono uomini che amano la moglie, i figli, la madre e il padre, i fratelli ecc come qualsiasi altro uomo. Ok mi sono dilungato, e divento un pò retorico...Ciao a tutti.
aikivate
2006-08-22 08:55:18 UTC
La Germania controllerà le coste, certo non impiegheranno truppe di terra (non vorremmo vedere un tedesco sparare a un ebreo), la Francia ha sollevato questioni più che giuste: se le regole d'ingaggio saranno precisate e discusse con i generali e meno a livello politico non vedo come Paesi come Francia e Italia possano tirarsi indietro. In Libano l'Italia ha compiuto un ottimo lavoro in passato. San Marco, parà e il resto delle truppe italiane furono citati da tutti i giornali stranieri come esempio per le forze internazionali. Risollevare l'immagine dell'Italia all'estero passerà anche per questa via, rischiosa sì....ma così dev'essere
Marco
2006-08-22 07:35:27 UTC
Ci dobbiamo sempre distinguere noi italiani.
MINU'!
2006-08-22 08:13:06 UTC
che il mortadellone ve la messa in quel posto!!!!
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